STOP AI BATTERI

Studi recenti hanno permesso di sintetizzare una sostanza antibiotica naturale, derivata da un fungo che può contribuire alla lotta contro i batteri che sviluppano resistenza ai trattamenti con gli antibiotici. Quello della resistenza agli antibiotici da parte di alcuni agenti patogeni è un problema che ha assunto proporzioni quasi bibliche negli ospedali e cliniche di tutto il mondo; ma anche in scuole, asili nido e comunità. Sono infatti molte le persone che contraggono un’infezione e poi non riescono a venirne fuori proprio a causa dell’impossibilità di cure.
 
La più nota delle infezioni è senz’altro quella da stafilococco, che può trasmettersi attraverso il sangue. Ma sul banco degli imputati troviamo anche l’escherichia coli, causa di infezioni al tratto urinario e gastrointestinale, che colpisce con maggiore prevalenza i soggetti femminili. Questo è dovuto sia alla brevità dell’uretra femminile che misura circa 3-4 cm che alla vicinanza alla vagina e al retto. È per questo, infatti, che i batteri provenienti dall’intestino possono raggiungere il condotto uretrale e da qui risalire in vescica. L’infezione che colpisce le vie urinarie crea un’infiammazione della parete vescicale che più comunemente viene chiamata col termine cistite.
 
Nel caso di questo tipo di disturbi ricorrenti a carico dell’appartato urinario è molto indicato il cranberry, ossia il mirtillo rosso americano. Rispetto al tradizionale mirtillo viola a cui siamo abituati, il mirtillo rosso ha un sapore molto più acidulo e ben si presta, oltre che per la fitoterapia, anche in cucina. È una vera e propria ricchezza per l’organismo grazie alle proprietà benefiche – oltre che a livello oculare e per combattere l’arteriosclerosi vascolare – per placare la cistite, inibendo l’adesione dei colibacilli (quei batteri parassiti che sono ospiti dell’intestino) alla parete intestinale e della vescica. Il cranberry contiene inoltre le proantocianidine, che sono composti polifenolici dall’elevatissima azione antiossidante, utile per il microcircolo e la circolazione sanguigna.  
 
Normalmente nella vagina sono presenti molti microrganismi che,  in condizioni di equilibrio, non vengono attaccati da altri microrganismi dannosi. Ma lo squilibrio della flora batterica, causato per esempio dall’ uso di antibiotici o di squilibri del pH, permette ai batteri più resistenti di attecchire e moltiplicarsi.
Il principale indiziato è sempre il gardnerella vaginalis, che spesso è accompagnato da perdite, cattivo odore, dolore, prurito o bruciore.
La vaginosi batterica è la più usuale  tra le infezioni vaginali che colpiscono le donne in età fertile, e spesso frequente tra le donne incinte. Tuttavia, in tutti i casi di infiammazioni intime, prevenire  è sempre meglio che curare. La natura ci suggerisce ancora una volta dei rimedi semplici ed efficaci per combattere questi disturbi. In questo caso ricorrere alla pianta dell’aloe vera ci permette di affrontare e di porre finalmente una soluzione in modo naturale.
Questa straordinaria pianta conosciuta fin dai tempi antichi per le sue proprietà curative è originaria delle zone aride dell’Africa. Si tratta di una pianta succulenta, perché caratterizzata da tessuti che sono in grado di immagazzinare grandi quantità d’acqua. Le sue grandi foglie sono ricche di principi attivi dal grande potere antinfiammatorio e dall’azione immunostimolante.