CONTUSIONI E DISTORSIONI

Mohamed Alì sosteneva che “Fare dello sport non è fare delle passeggiate o dei picnic con gli amici. Fare sport implica sacrifici e dolore". E se è vero che una buona parte dei traumi è dovuta a sfortunate fatalità, una quota non trascurabile è causata dall’imperizia del singolo individuo, spesso desideroso di ottenere una forma fisica soddisfacente in tempi rapidi o inconsapevole dei limiti del proprio organismo, soprattutto dopo lunghi periodi di inattività.
 
Il dolore deve essere sempre considerato un campanello di allarme, ma non basta sedarlo; occorre impartire una vera e propria educazione che funga da prevenzione ed eviti fastidiosi dolori post-traumatici ed osteoarticolari, relativi nello specifico alle ossa e alle articolazioni. Una scarsa preparazione atletica, ma anche una gestualità scorretta, sono le più frequenti cause delle lesioni traumatiche come ad esempio le distorsioni muscolari e le contusioni.
 
La distorsione è una lesione provocata da un movimento articolare non fisiologico, quando le fibre di alcuni muscoli vengono stirate o lacerate oppure il muscolo viene eccessivamente allungato. È quindi un incidente abbastanza comune nello sport, soprattutto per i muscoli della coscia e del polpaccio. Un'altra distorsione frequente è quella della caviglia, che può essere lieve, moderata con evidente gonfiore, ecchimosi (lividi) e difficoltà a camminare o infine con rottura completa del legamento con tumefazione e impossibilità a camminare. Spesso le persone abituate a una vita dinamica, appena il dolore diminuisce tentano di camminare senza opportuno sostegno. Ma sarebbe più consigliabile l’impiego di una o due stampelle perché sottovalutare il problema, anche se il dolore si attenua con il movimento, comporta un rapido aggravamento del quadro locale e un prolungamento inevitabile dei tempi di recupero.
 
Quando un impatto meccanico lascia indenne la superficie cutanea e interessa i vasi sanguigni dei tessuti sottostanti si parla di contusione, che determina uno stravaso di sangue (ematoma) visibile solo se sufficientemente superficiale. La contusione muscolare richiede riposo assoluto, applicazione di ghiaccio e bendaggio costrittivo. Quando colpisce un tendine, di solito provoca una tenosinovite, come quella al collo del piede causata dallo scarpone da sci, o quella del polso. Se non è eccessivamente voluminoso l’ematoma si riassorbe lentamente ma spontaneamente. Può essere in ogni caso utile l’applicazione di un preparato per uso locale a base di eparina. Altra sostanza benefica per il dolore post-traumatico, e non solo, è la leticina di soia. Questa è naturalmente presente nei tessuti animali e vegetali e le fonti più comuni sono le uova e la soia, da cui viene estratta per creare integratori e unguenti.  Infatti, la leticina, oltre ad avere effetti positivi di prevenzione epatica, controllo del colesterolo e accelerazione del metabolismo, aiuta contro il dolore muscolare e osteoarticolare. Questo perché la leticina di soia ha al suo interno la colina, utilizzata dalle cellule nervose per produrre una sostanza chimica chiamata acetilcolina, che permette alle cellule nervose di comunicare tra di loro, incluso per stabilire i movimenti del nostro corpo. Dunque svolge un’azione epatoprotettrice, riequilibra il sistema nervoso ed è un valido ricostituente. I suoi componenti sono molto importanti anche per il funzionamento dei muscoli e partecipano alla formazione delle cellule muscolari. Infine, aiutano preparazioni a base naturale contenenti arnica (erba medicinale), escina (presente nell’ippocastano), bromelina (insieme di enzimi estratti dalla polpa dell’ananas) e mentolo.